L’accordo è stato raggiunto, manca solo la firma fra le parti. Nelle prossime ore si potrebbe avere una svolta nella vicenda Sia che vede l’azienda della nettezza urbana chiedere al comune di Trinitapoli un addendum di 500mila euro. L’ente casalino da parte sua ha cercato di mediare, mettendo sul piatto un’offerta di 380mila euro inizialmente rifiutata dalla Sia e poi, dopo la prima udienza del 29 settembre al Tribunale di Foggia, potenzialmente accettata. Un’affare sembrerebbe per il comune che otterrebbe non solo lo sconto tanto voluto, come dimostra la variazione di bilancio fatta durante l’ultimo Consiglio comunale, ma porterebbe a casa la garanzia di avere un servizio di raccolta rifiuti. Per quanto riguarda l’aumento, dal comune fanno sapere che i cittadini non subiranno un grosso danno, in quanto i 380mila euro saranno spalmati in 3 anni con una cadenza di 120mila euro circa annui. Tutto questo chiaramente se l’accordo verrà firmato, come ormai si prevede, magari davanti al giudice nell’udienza che si terrà fra poche ore al Tribunale di Foggia.

La crisi Sia, lo ricordiamo, deriva da dei credenti vantanti dall’azienda nei confronti dei comuni del bacino Foggia 4 e dalla questione 5° lotto: negli anni passati grazie a questo lotto, cioè la discarica, la Sia raccoglieva anche l’immondizia dei comuni extra bacino. Con la sua chiusura perché colmo di rifiuti, a Cerignola si sarebbe dovuto aprire il 6° lotto, cioè un’altra discarica. L’attuale sindaco Franco Metta ha scelto di non aprirlo, utilizzando la cosa come bandiera da campagna elettorale del 2015 poi vinta, nonostante fosse anche il presidente della Sia. Questo ha causato non solo una perdita di guadagno, ma anche una maggiore spesa per conferire i rifiuti fuori dal proprio territorio, cioè a Grottaglie.