“Stop drugs. Accendiamo la vita, spegniamo la droga”. È il tema della 2 giorni in calendario il 26 e 27 gennaio a Trinitapoli, con la partecipazione di Giorgia Benusiglio e Michele Placido. Organizzatori, gli assessorati alla Politiche sociali e alla Cultura, di Maria Iannella e Marta Patruno. L’iniziativa si inquadra nell’ambito delle manifestazioni per le vittime della Shoa a cui sarà riservato un momento commemorativo.

La mostra tematica. Giovedì alle 10, si parte dal Museo degli Ipogei, con la mostra tematica destinata ai ragazzi delle ultime classi delle elementari, con vignette realizzate in collaborazione con l’artista cerignolana Assia, al secolo Assunta Fino. A seguire, dibattito con gli interventi della dirigente della scuola primaria “Don Milani”, Lucia Riefolo; di quella della “Garibaldi Leone”, Roberta Lionetti; della psicologa Carmela Losapio; della psicologa e psicoterapeuta, Maria Rosaria Ciciriello; dei medici di Asl e Sert. I disegni saranno alla fine premiati con una borsa di studio offerta dalla associazione Standing Ovation di Gerardo Russo, che coordina il progetto.

La testimonianza di Giorgia. Venerdì alle 9.30 al Supercinema, dibattito riservato agli studenti delle scuole medie e superiori di Trinitapoli, con la testimonianza della 27enne Benusiglio, la ragazza che dopo una pasticca di ecstasy iniziò un calvario che oggi racconta con così alle scolaresche in giro per l’Italia: «Per sei ore di sballo ho subito dieci anni di calvario. Il trapianto del fegato, poi anni dentro e fuori dagli ospedali per esami, visite e cure, farmaci salvavita tutti i giorni. E malgrado tutto  riesco ancora a condurre un’esistenza abbastanza normale». Una sera in discoteca, passano pasticche fra amici, anche Giorgia “assume”, crede di aver raggiunto il divertimento, è euforica. Poi tornando a casa diventa gialla. Viene condotta in ospedale in ambulanza: epatite fulminante di origine tossicologica. «Quando ho visto i miei genitori – rivela Giorgia – , i loro occhi, è stato il momento più duro, vedevo il terrore di perdermi, e una domanda: dove abbiamo sbagliato? Sono dieci anni che dico loro che in nulla hanno sbagliato, i giovani vivono in un contesto che va oltre la famiglia». Alle 20 di venerdì, sempre al Supercinema, l’artista Michele Placido racconterà la vita sregolata di Franco Califano con monologhi e canzoni.

Perché occorre intervenire. «Si tratta di un progetto importante per la comunità – fa sapere l’assessore Iannella – , perché è espressione di un disegno che mira alla prevenzione della diffusione della droga, soprattutto nelle scuole. Per questo coinvolgiamo gli studenti. Disegni premiati dalla associazione Standing Ovation, con una piccola borsa di studio per i più meritevoli». Nei prossimi mesi l’assessorato alle Politiche sociali darà seguito lungo questa direttrice, con l’apertura di due sportelli di ascolto, contro la violenza alle donne, ma anche per il sostegno contro le dipendenze da alcol e droghe. «I dati del territorio sul consumo di droghe allarmanti – commenta l’assessore Patruno – e saranno sviscerati e letti durante la 2 giorni tematica. Di qui, la necessità, attraverso il volto e la storia di Giorgia, di dare a partire dalle scuole un messaggio forte, di impatto, che così diventa patrimonio di tutti». Il sindaco Francesco di Feo conclude: «La droga è una piaga sociale da provare a debellare, di cui dobbiamo sentirci responsabili noi come amministratori, come famiglie, intervenendo nella prevenzione e nel sostegno, a partire dalla capacità di informare dei rischi e responsabilizzare i ragazzi stessi».