Un accordo firmato in Prefettura vieta l’attraversamento delle città ai mezzi superiori alle 7,5 tonnellate. Solo quelli autorizzati posso farlo, ma seguendo un percorso ben preciso. Non è una battaglia di campanile, fanno sapere i sindaci di Trinitapoli e Margherita di Savoia, ma soltanto un chiarimento fra uomini di parola. Lo scorso 22 dicembre il primo cittadino salinaro Paolo Marranno ha firmato un’ordinanza, esecutiva dal 9 gennaio, che disponeva la deviazione del traffico presente per le strade esterne al centro abitato, in modo da evitare i danni causati per anni dall’asfalto e alla sicurezza dei cittadini, soprattutto dai camion che trasportavano pietre. Sicuramente un atto storico che ha messo fine all’utilizzo di Margherita, stazione baleno termale, come punto cerniera con le città limitrofe, visto che fra le attività produttive del posto non è prevista la lavorazione di pietre o marmi. Un’ordinanza, però, che ha scatenato le polemiche del collega Francesco di Feo, perché fra le strade indicate c’è proprio la Trinitapoli Mare, fino al bivio di via Foggia, per i mezzi provenienti in direzione Zapponeta. Il sindaco casalino per non far diventare la sua cittadina: «la tangenziale della città delle Saline» ha fatto la stessa cosa. «Basti immaginare nel periodo estivo – ha affermato di Feo – la gente che vuole raggiungere San Giovanni Rotondo, le Saline, la zona Umida o il mare, trovarsi immersa nel traffico generato da camion pericolosi per la circolazione».

Insomma, se i mezzi si fossero fermati a Manfredonia, provenendo dalle Cave del Gargano, probabilmente non ci sarebbe stato neanche il bisogno di firmare ordinanza per il divieto di transito, evitando un botta e risposta che si sarebbe potuto evitare. Questi mezzi da qualche parte devono pur passare e la strada è stata chiarita dal sindaco Marranno: «Si è pensato di non far attraversare il comune di Trinitapoli nelle vie cittadine, ma di deviare il traffico alla fine della Trinitapoli Mare verso l’incrocio della Lupara. Non c’è nessun ingombro o fastidio per il comune casalino. Come ho eliminato i problemi Margherita, non voglio crearli a Trinitapoli».