Il ricorso è stato accettato: i 9 candidati nella lista dei Tre Cavalli durante le comunali del 2016 sono regolarmente tesserati al Partito Democratico. A stabilirlo è la Commissione Nazionale di Garanzia che ha deliberato: «di inserire i ricorrenti nell’anagrafe certificata del circolo di Trinitapoli». Nell’occhio del ciclone erano finite le tessere di Lillino Barisciano, Donato Piccinino, Giacomo Triglione, Ruggero Santeramo, Michele Leone, Angela Mastrapasqua, Cosimo Damiano Orfeo, Pasquale Lamacchia e Leonardo Di Biase accusati dalla segreteria cittadina di aver formato una lista di centro sinistra opposta a quella di Anna Maria Tarantino, “Trinitapoli nel Cuore”, appoggiata dal Pd. Un’idea che è nata ed è rimasta solo nel circolo casalino, perché la Commissione Nazionale ha esplicitamente dichiarato: «Il comune di Trinitapoli è inferiore ai 15mila abitanti e, in occasione delle ultime elezioni amministrative, il Pd non ha presentato una propria lista. Non risultano prodotti atti ufficiali del partito da cui si possa evincere che i ricorrenti si fossero candidati in una lista contrapposta a quella ufficialmente appoggiata dal Pd né alcuno dei ricorrenti risulta iscritto ad altri partiti».

Insomma, in altre parole, non è stato violato nessun articolo 2 comma 9 («Gli iscritti che, al termine delle procedure per la selezione delle candidature, si sono candidati in liste alternative al PD, o comunque non autorizzate dal PD, sono esclusi e non più registrabili, per l’anno in corso e per quello successivo, nell’anagrafe degli iscritti») e i candidati che si sono iscritti all’anagrafe lo scorso 28 febbraio restano nel partito e nessuno può accusarli di chissà quale complotto, perché nessuno nel maggio del 2016 aveva ufficialmente l’appoggio del Pd. A finire maggiormente sotto accusa sono stati gli unici due democratici della lista a essere stati eletti: Barisciano, candidato sindaco dei Tre Cavalli, e Piccinino, il più suffragato, che attualmente rivestono il ruolo di consiglieri comunali di minoranza. Dopo la decisione della Commissione Nazionale (che a sua volta ha ricevuto le carte da quella Regionale che non ha ritenuto opportuno prendersi la responsabilità della scelta) ad avere in mano il pallino del gioco sono proprio loro due che potrebbero anche formare un gruppo consiliare del Pd. Un’idea molto concreta e in quel caso bisognerà vedere cosa potrà fare la neo compagna di partito Anna Maria Tarantino, anche lei consigliere comunale di minoranza.