«Un gesto doveroso da parte del primo cittadino». Nella nostra intervista il sindaco di Trinitapoli, Francesco di Feo, ha definito così la sua denuncia fatta per mezzo stampa dopo l’ennesimo gesto delinquenziale messo a segno nel comune ofantino. La vicenda, ormai, è nota: 2 o forse 3 malviventi a volto coperto hanno sequestrato per una mezzora la moglie di un gioielliere casalino in cabio del contenuta della cassaforte dell’attività. Una denuncia che non è passata inosservata alle orecchie del Prefetto della Provincia Barletta-Andria-Trani, Clara Minerva, che ha convocato a Barletta un incontro col sindaco e le Forze dell’Ordine. «Dopo questo episodio criminoso – ha affermato di Feo – era doveroso da parte mia riunire le istituzioni per dare serenità alla mia comunità. Il risultato lo abbiamo ottenuto con un comitato in Prefettura. Ho apprezzato molto l’impegno di Sua Eccellenza il Prefetto, della Forze dell’Ordine, dei Carabinieri, della Questura, i quali intendono porre freno alla criminalità sul nostro territorio. Voglio tranquillizzare la comunità: noi siamo un Comune definito “a rischio”, perché geograficamente simo un territorio cerniera in un bacino particolare, ma va detto che abbiamo la Caserma dei Carabinieri con 22 unità e il Maresciallo Roberto Ruotolo che non si risparmia ed è continuamente attivo sul nostro territorio. Abbiamo cercato di creare un coordinamento di tutte le forze presenti a Trinitapoli, volontari compresi, per quello che la legge consente, per monitorare le ville comunali, le periferie, per combattere i reati ambientali, i reati per danni al nostro patrimonio, per arginare il fenomeno del bullismo. Fenomeni che forse sono il male delle nuove generazioni. Sono sereno perché ci sarà un maggiore controllo, una maggiore presenza dei vigili urbani con nuove assunzioni, come abbiamo già fatto con un’unità, oltre ai vigili 4 provvisori. Ci saranno più Gazzelle e più Pantere – auto Carabinieri e auto Polizia – che gireranno sul territorio».

Il sindaco a Minerva ha fatto richiesta precisa e non certo nuova: «Un Commissariato per i tre comuni – Trinitapoli, Margherita di Savoia e San Ferdinando di Puglia -, già reclamata all’epoca della richiesta fatta dal Ministero di accogliere extracomunitari nelle comunità locali. Io affermavo che Trinitapoli, come le altre cittadine del sud, fossero città aperte e prive di ogni forma di razzismo. Però se avessimo voluto fare accoglienza, avremmo dovuto aumentare la presenza dello Stato. Non so né i tempi né i modi in cui si potrà realizzare. Non voglio creare aspettative che poi possano essere disattese. Una certezza mi è stata data dal Prefetto: avremo la Questura ad Andria. Questo ci permetterà di uscire dalla terra di nessuno, perché stare sotto l’egida della Questura di Bari o di Foggia rischia di lasciare la Bat senza un rifermento. Non voglio dimenticare, ovviamente, il lavoro svolto dalla Questura di Foggia per questa Provincia».