Una storia che sembrava infinita in realtà un finale l’ha trovato. Dopo 1 e mezzo fatto di comunicati e ricorsi, la segreteria nazionale del Partito Democratico è arrivata a una conclusione: «Coloro i quali si erano candidati in liste alternative al Pd durante la campagna elettorale del 2016 o aderiscono ad altri movimenti politici, non possono essere iscritti al Pd e sono cancellati dall’anagrafe degli iscritti e dall’albo degli elettori». Scritto in altre parole: a Trinitapoli ufficialmente non fanno più parte del Pd gli iscritti che alle scorse amministrative di maggio del 2016 si sono candidati in liste alternative a quella sostenuta dal partito. A diffondere la notizia in un comunicato firmato dalla segreteria cittadina, Maria Andriano, è lo stesso Pd che ha dichiarato: «Finalmente è stata ristabilita la verità. Si è evitato che il mancato rispetto delle regole e le violazioni statutarie rappresentassero uno sfregio alla comunità politica a cui apparteniamo e che minassero la credibilità del partito agli occhi dei cittadini e dei nostri elettori». La regola citata dalla Andriano è l’articolo 2 comma 9 dello Statuto nazionale del Pd che cita: «Sono escluse dalla registrazione nell’Anagrafe degli iscritti e nell’Albo degli elettori del PD le persone appartenenti ad altri movimenti politici o iscritte ad altri partiti politici o aderenti, all’interno delle Assemblee elettive, a gruppi consiliari diversi da quello del Partito Democratico. Gli iscritti che, al termine delle procedure per la selezione delle candidature, si sono candidati in liste alternative al PD, o comunque non autorizzate dal PD, sono esclusi e non più registrabili, per l’anno in corso e per quello successivo, nell’Anagrafe degli iscritti».

Fra gli esclusi ci sono nomi illustri del centro sinistra casalino come Lillino Barisciano e Donato Piccinino (consiglieri comunali), ma anche Leonardo Di Biase e Giacomo Triglione. «Abbiamo creduto nelle regole e non ci siamo mai arresi – ha continuato la Andriano nella nota stampa -. Aver difeso con tutte le forze e in tutte le sedi il simbolo del Pd, oggi restituisce al circolo di Trinitapoli l’entusiasmo e la serenità e ribadisce che abbiamo lavorato sempre con lealtà e senza personalismi. Per noi il rispetto delle regole è alla base della pacifica convivenza in tutte le comunità e quando queste vengono meno si incorre nell’anarchia e nel caos. Una decisione, dunque, necessaria per sancire il rispetto dello Statuto del Pd e chiudere così una vicenda che ormai, per noi, appartiene al passato». Adesso per la segreteria casalina è importante voltare pagina, partendo proprio dal congresso del partito. «Voltiamo pagina. Il nuovo congresso è alle porte e fra pochi giorni eleggerà i nuovi organismi dirigenti. Ci auguriamo che il congresso del nostro circolo venga celebrato in nome di un progetto unitario. Ricominciamo il percorso verso l’unità confidando, ancora una volta, nella responsabilità e disponibilità di ciascuno».