Fare solidarietà e allo stesso tempo tramandare le trazioni alle nuove generazioni. A Trinitapoli olivicoltori per un giorno sono gli alunni dell’istituto comprensivo “Garabildi-Leone” che per una mattinata hanno lasciato i banchi di scuola per imparare il mestiere dei loro nonni. La raccolta è avvenuta come si faceva un tempo, con una mazza che scuoteva i rami. Nessuna attrezzatura meccanica, solo la forza delle braccia dei piccoli alunni che facevano cadere le olive su un telone. Il punto scelto è uno degli oliveti comunali che ci sono nell’agro di Trinitapoli. «Un’esperienza didattica diversa – ha affermato il vicepreside Mimmo Putignano -. I ragazzi a contatto con la natura toccano con mano le professioni quasi andate perdute. Tramandare le tradizioni è molto importante perché per vivere il presente e proiettarsi nel futuro, bisogna conoscere il passato».

Un’iniziativa che ha un duplice scopo sociale. Oltre all’aspetto didattico c’è l’aspetto caritatevole. Le olive raccolte dalle circa 200 piante di proprietà del Comune, divise in diversi punti, si otterrà l’olio che verrà donato alle famiglie meno abbienti della città. «Si scherza e nell’allegria si impara. Questa è la nostra filosofia. Dal 2011 abbiamo avviato questa buona pratica con la scuola, affinché i ragazzi possano venire sul campo e imparare, verificare, assaporare, sentire quelle che sono le tradizioni della propria città. È fondamentale per loro capire l’importanza del nostro olio che ci ricorda il passato ma che racchiude anche il futuro della nostra comunità. L’agricoltura è l’epicentro della nostra economia oltre a esserne il volano. Sono felice di vedere i nostri ragazzi che imparano, collaborano e si divertono. Un altro fatto molto importante è che l’olio che ricaveremo dalle olive raccolte verrà donato alle famiglie povere della nostra comunità».