Proponiamo ai nostri lettori la riflessione scritta dal giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno, Gaetano Samele,  in merito alla conferenza tenuta a Trinitapoli da Massimo Dalema che ha presentato il progetto politico di Art. 1 Movimento democratico e progressista.

«Il progetto di Art. 1 Movimento democratico e progressista è quello di costruire un grande partito di sinistra. La fase costituente del nuovo soggetto politico è partita. E’ in fase di elaborazione il manifesto programmatico che sarà definito entro il mese di novembre per essere sottoposto all’attenzione di una assemblea alla quale saranno invitati a partecipare tutti coloro che si rivedono nei valori della sinistra e dell’Ulivo per definire il nome di una lista unica, che sarà presente in tutti i collegi elettorali. A darne l’annuncio è uno dei leader di Art.1 Mdp, Massimo Dalema, intervenuto a Trinitapoli ad inaugurare la sede del coordinamento provinciale Bat, in corso Trinità 52, e successivamente ad un incontro presso l’Auditorium dell’Assunta. Il presidente ha voluto ricambiare l’affetto mostratogli da tantissima gente, venuta anche dalle città vicine, parlando, a tutto campo, per oltre due ore. «Se Papa Francesco – ha esordito – avesse un partito, noi non avremmo avuto bisogno di formarne uno», indicando con chiarezza la linea politica «dalla parte dei cittadini più deboli». Poi ha spiegato: «Con Renzi il Pd ha subìto una mutazione genica: zero euro per poveri e disoccupati; 80 lordi per i lavoratori e 3000 netti, in media, per i ricchi (abolizione Imu); l’art. 18 cancellato; giovani senza prospettive di lavoro; insegnanti umiliati; il Jobs act si è rivelato un fallimento per i lavoratori (senza più garanzie, quindi ricattabili) e un successo per gli imprenditori; tagli continui alla sanità pubblica (10 miliardi in tre anni) con 12,2 milioni di cittadini (22%) che non si curano più e Gentiloni nega a Mdp la richiesta di abolire il superticket; di converso vengono trovati 80 miliardi di euro per gli amici di Confindustria e 60 miliardi per le banche». Poi, nel ricordare i dirigenti (impuniti) che hanno portato le banche al fallimento, prestando soldi agli amici degli amici che non li hanno restituiti, sottolinea che «il Pd, in Parlamento, ha votato contro la richiesta di rendere pubblici i nomi di coloro che non hanno restituito, facendo pagare il conto a risparmiatori e cittadini. Quisquilie che gli italiani terranno bene a mente al momento del voto». Durante il suo intervento, giungendo da Roma notizia delle 5 fiducie al Senato sulla legge elettorale, Dalema ha affermato che il «”rosatellum bis” è un pasticcio incostituzionale, partorito da un gruppo di oligarchi, per penalizzare  Art. 1 Mdp e M5S, che Renzi, ha voluto regalare alla destra, con la quale intende inciuciare, certo della sconfitta del Pd». «Vogliamo ritrovare – è l’auspicio di Dalema – l’orgoglio della storia e dei valori della sinistra e costruire una forza politica che diventi importante per poter dare voce alle esigenze del popolo italiano. Non chiederemo da dove vieni ma dove vuoi andare, puntando su ciò che ci unisce. La politica – è la sua conclusione – è, prima di tutto, serietà e rigore morale. Noi, invece stiamo assistendo all’aumento di disuguaglianze, ingiustizie e povertà, a vantaggio di pochi che posseggono molto».