La direttiva è chiara: il tesseramento è libero, poi la segreteria cittadina segnalerà eventuali casi anomali alla commissione di garanzia che esaminerà le tessere. A Trinitapoli il segretario regionale pugliese del Partito democratico, Marco Lacarra, ha assegnato il ruolo di coadiutore della segretaria casalina a Rosa Superbo, consigliere comunale di Minervino, con tanto di delega che le affidava il compito di verificare se il tesseramento avvenisse secondo le disposizioni date. Il motivo di questa scelta è molto semplice: i vertici del Pd casalino erano contrarti al fatto che alcuni iscritti rinnovassero le proprie tessere, dopo l’ultima campagna elettorale che li ha visti candidati in due liste differenti (Tre Cavalli di Lillino Barisciano e Trinitapoli nel Cuore di Anna Maria Tarantino), senza crearne una col simbolo del Pd.

Probabilmente anche per questo motivo Superbo la sera scorsa appena è entrata nella sede del partito è stata cacciata dai presenti che hanno affermato che addirittura la sezione funzioni bene al tal punto di non aver bisogno di nessun aiuto. Lei ha provato a mettersi nei loro panni e ha affermato: «Vedendomi nella stessa situazione, magari anch’io non avrei accettato un estraneo in casa». Anche se si tratta comunque di una direttiva regionale violata e adesso bisognerà vedere come la prenderanno i vertici. Oggettivamente i fatti testimoniano che il circolo casalino non è che funzioni alla perfezione. A dimostrarlo c’è la diaspora dei tesserati che è stata un grande punto a favore durante le amministrative del 2016 per una coalizione, quella di centro destra a sostegno del sindaco Francesco di Feo, già forte di suo. Insomma, se nel giro di 5 anni si è passati da avere un candidato sindaco del Pd, Donato Piccinino, a ritrovarsi lo stesso fra i banchi dell’opposizione perché candidato con un’altra lista, quella dei Tre Cavalli, un po’ di responsabilità la segretaria ce l’ha. Come, continuando negli esempi, se l’accordo fra le forze di centro sinistra (i Tre Cavalli di Barisciano) siglato nell’auditoirium dell’Assunta prima della tornata elettorale, per correre uniti contro chi poi ha vinto, sia saltato, il partito più grande della coalizione non può uscirsene illeso. Questi sono dati non inventati ma provengo dagli stessi elettori casalini che proprio nell’ultimo incontro avuto con Lacarra, in occasione della campagna referendaria, hanno affermato: «Vogliamo ricostruire il partito. Non è possibile che i nostri candidati si siano sparsi i due liste per ottenere nulla». Intanto un gruppo di tesserati fa sapere che si dissocia dal gesto compiuto nei confronti di Rosa Superbo e sottolinea che nella storia del Pd casalino mai si sia giunti a tanto. Delle dichiarazioni, tengono a sottolineare, che non sono figlie di correnti politiche all’interno del partito ma di pura correttezza e onestà intellettuale.