Home News Referendum Costituzionale, Pd Trinitapoli campagna per “sì”

Referendum Costituzionale, Pd Trinitapoli campagna per “sì”

Lacarra: «Ocasione unica per cambiare l'Italia»

Un sì per rendere l’Italia a portata di cittadino. Burocrazia, spreco di denaro, iter parlamentari lunghissimi: per l’ala renziana del Partito Democratico basterebbero solo questi punti per spingere i cittadini a non sprecare un’occasione definita unica. Il problema, al di là di ciò che ciascuno sceglierà di segnare sulla scheda, è che la sinistra appare ancora una volta spaccata. E se lo è a livello nazionale fra il segretario e presidente del consiglio Matteo Renzi che vota sì, Massimo D’Alema che vota no per: «Per gli italiani e non per la sua carriera» e Pier Luigi Bersani che ancora non si è capito cosa voglia fare, figurarsi a livello locale cosa stia accadendo. Trinitapoli è un pò l’emblema di questa rottura con un Pd diviso dopo le ultime amministrative fra la lista dei Tre Cavalli, che poi ha portato la rappresentanza del partito in comune, e la lista di Anna Maria Tarantino arrivata terza. Comunque l’ala renziana casalina tiene duro e ha dato inizio alla sua campagna per il sì al referendum del prossimo 4 dicembre che vedrà in gioco non tutta la Costituzione ma 47 articoli.

«Basta un sì per cambiare l’Italia. Finalmente – afferma Marco Lacarra, segretario regionale del Pd – abbiamo la possibilità di cambiare il processo delle leggi, evitare il ping – pong (cioè il passaggio fra una camera all’altra) nel percorso di approvazione di una legge. Possiamo eliminare il Cnel (consiglio nazionale dell’ecnomia e del lavoro), prossimo ridurre il numero dei parlamentari eliminando una delle due camere e quindi ottenere un risparmio di spesa notevole. Questo dimostra come il governo stia pensando ai cittadini e stia semplificando atti che sono fondamentali per la nostra Costituzione. Non sto affermando che questa sia la migliore riforma che si potesse fare, ma penso che il sì sia una svolta per il nostro Paese. L’Italia e gli italiani sono chiamati a un gesto di responsabilità. Votiamo sì per questo».

Exit mobile version