La maggioranza si è preso tutto, certo, ma gli equilibri non sono molto stabili. La promessa di accaparrarsi tutte le cariche, fatta nei confronti dell’opposizione durante la prima seduta del Coniglio comunale dal sindaco Francesco di Feo, è stata mantenuta fino in fondo. E fin qui nulla di strano. Infatti, il primo cittadino di Trinitapoli ha accontentato due consiglieri dei suoi, Antonietta De Lillo e Caterina Di Molfetta, con altrettanti incarichi: contenzioso e finanziamenti pubblici. Chiaramente è un atto dovuto da parte del sindaco e nessuno può imputargli nessuna colpa, ma affermare che serva un pò più di attenzione negli equilibri dei partiti non è del tutto sbagliato.

Questo accade quando le lezioni vengono vinte non sotto l’ala di uno stesso partito, ma grazie a una lista civica cioè l’insieme di più sigle che militano in una stessa fazione politica di sinistra o di destra, come nel caso di Di Feo. Nello schieramento Rinascita Trinitapolese 2.0 sono stati accontentati un pò tutti: Forza Italia ha avuto i suoi 4 assessori compreso di presidenza del consiglio e di vicesindaco (Nicoletta Ortix, Andrea Minervino con gli assessori Marta Patruno ed Emanuele Losapio), Conservatori e Riformisti ha avuto altri 2 assessori (Giustino Tedesco e Maria Grazia Iannella), la Fabbrica del Futuro ha avuto i suoi, chi è rimasto a bocca asciutta è il Nuovo centro destra. Il fermento c’è da parte del partito che avrebbe voluto l’assessorato per il suo eletto Mino Albore, presidente del consiglio durante la scorsa legislatura. Fonti interne ai vertici territoriali affermano che a tutto questo non ci stanno e presto si riuniranno per trovare una soluzione alla vicenda. Insomma, è chiaro che se un partito dà il suo sostegno durante la campagna elettorale, poi arrivati nella staza dei bottoni qualcosa in cambio la vuole.