Il nome non deve trarre in aganno, anche gli uomini vengono colpiti, ma un rimedio c’è anche per loro. In compito dell’Avis di Trinitapoli non si risolve soltanto nella giornata del donatore, ma negli anni è diventato un centro con un ruolo sociale molto importante: sensibilizzare alle prevenzione, un compito condiviso col “Movimento donne Breast Unit” e l’associazione casalina “Donna tutto tondo”. Insomma, è sorto spontaneo chiedersi perché ” Il ritratto di donna col seno di poi? Parliamone prima” e all’Assunta se ne è parlato non suguendo teorie campate per aria, ma col parere di esperti del settore come chirurghi e testimoni che hanno vissuto in prima persona questo male. «Tutto è iniziato con una visita – ha testimoniato Loreta Landriscina -. Poi il medico mi ha consigliato di passare una visita da uno specialista, il quale mi ha detto che un’intervento sarebbe stato necessario, perché nello stato in cui ero non potevo più vivere. Sono stata molto contenta per il trattamento che l’equipe medica mi ha riservato. Consiglio a tutte le donne e gli uomini che hanno questa patologia di ascoltare il primo campanello d’allarme e curarsi il prima possibile, senza tergiversare». Un procedimento che si rivela essere simile sia nell’uomo che nella donna, indipendente dalla differenti funzioni anatomiche che il seno possa avere nei due sessi. «Grazie ai progressi fatti dalla scienza – afferma il chirurgo Anna Russo – oggi abbiamo la possibilità di personalizzare la terapia per ogni singolo paziente. Una terapia che viene studiata e cucita addosso al malato, donna o uomo che sia, sul piano chirurgico, oncologico e riabilitatorio».

Avere un tumore alla mammella non è la fine di una vita, poterebbe esserlo nel momento in cui non si fa prevenzione o non si effettuano le dovute cure. E anche in questo caso va dato merito ad associazioni come l’Avis che in piazza offrono gratuitamente operazioni di screening sui cittadini e basti pensare che i dati registrano numeri pari a 400 persone che hanno scoperto di essere affette da alcuni mali grazie a questi appuntamenti di sensibilizzione concreta e gratuita eseguita con la collaborazione di medici professionisti. Prevenire è importante, ma anche curare chi è già affetto, lo è. Chiaramente un aspetto fondamentale da non sottovalutare è il contraccolpo psicologico dato dalla malattia soprattutto in materia di estetica. «Il lavoro dell’estista bío – secondo Maria Rosaria Bruno, esperta del settore – è quello di migliorare la qualità di vita del paziente in terapia oncologica, attraverso dei trattamenti specifici sia prima che dopo la cura invasiva». Il seno è indubbiamente uno dei simboli della femminilità ritratti nelle pitture dei grandi artisti, dalla “Nascita di Venere” di Botticelli alle donne di Modigliani, per questo non si può restare indifferenti davanti a tante richieste d’aiuto silenziose, perché certamente nessuno si metterebbe in piazza a dire che ha un problema oncologico. «Occasioni come queste – ha dichiarato l’assessore alle politiche sociali Mariagrazia Iannella che è un medico – servono a capire qual è il livello di alcune malattie che stanno diventando endemiche non solo nel nostro territorio. Un’occasione per poter monitorare, scambiarsi le idee e capire cosa di nuovo c’è per queste neoplasie». Affrontare e prevenire, queste sono le parole d’ordine per la presidente dell’Avis di Trinitapoli, Caterina Cininato: «Volgiamo capire quali siano gli strumenti a disposizione delle donne che le più colpite. Tutto questo è stato possibile grazie alla collaborazione del “Movimento donne Breast Unit (Asl Bat)” e dell’associazione “Donna a tutto tondo”».