Un successo più che annunciato per il concerto dei Camaleonti, ieri sera in Corso Trinità, l’evento si è protratto per tutta la giornata, tra singolari siparietti itineranti, clima di festa e musica in serata. Il gruppo milanese, che quest’anno festeggia i 54 anni dalla sua fondazione, è arrivato a Trinitapoli ieri mattina, scegliendo di immergersi nel clima della festa patronale, conclusasi proprio ieri. Mentre per le strade casaline si respirava ancora l’aria della celebrazione alla Beata Vergine Maria di Loreto e Santo Stefano, Livio Macchia, Tonino Cripezzi, Valerio Veronese, Massimo Brunetti e Massimo di Rocco hanno girato per le vie principali, salutati con affetto e calore dai cittadini. Tanti gli omaggi spontanei dei trinitapolesi, per lo più legati alle produzioni agricole del momento: l’uva, ad esempio, ha seguito poi in serata la band fin sul palco, coi vari componenti non restii ad assaggiarne qualche acino nelle pause del concerto. “Chiedi chiedi”, “Sha la la la”, “Portami tante rose”, “L’ora dell’amore”, “Applausi”, “Viso d’angelo”, “Eternità”, “Come sei bella”, “Perché ti amo”, “Come passa il tempo” e tanti altri, riempiendo la piazza trinitapolese per due ore.

«Siamo contenti di questa festa patronale e di quest’ultimo atto di ieri sera – fa sapere l’assessore alla Cultura, Marta Patruno – e siamo grati ai Camaleonti che hanno saputo emozionare una città intera». Ieri sera, il sindaco Francesco di Feo li ha omaggiati del crest raffigurante lo stemma di Trinitapoli: «Vi invitiamo sin d’ora a tornare a trovarci – ha detto loro dal palco del concerto – , per ricordare il vostro batterista e nostro concittadino Paolo De Ceglie, scomparso prematuramente nel 2004 che intendiamo celebrare con l’intitolazione di una strada o la apposizione di una targa».