Il vescovo di Trani, Mons. Leonardo D’Ascenzo, ha iniziato la sua visita pastorale nel territorio Ofantino. La prima città visitata è stata Trinitapoli. L’accoglienza riservata dai fedeli a Sua Eccellenza è stata degna di una grande realtà. Lui stesso ha affermato: «È stato bello vedere bambini, giovani, adulti. Non c’era una sola fascia d’età. C’erano tutti». Le parrocchie (la Chiesa di Santo Stefano, la Madonna del Loreto, Cristo Lavoratore e i Frati Cappuccini) si sono unite e hanno fatto festa per l’arrivo del loro pastore. La processione, partita dalla chiesa dei Frati Cappuccini, era interminabile con bambini del catechismo, genitori, coristi accompagnati da animatori con le chitarre. Dopo il centro Caritas e la suore, D’Ascenzo ha fatto tappa al Palazzo di Città. Il sindaco Francesco di Feo lo ha accolto nel suo ufficio, dove il vescovo ha scritto un proprio pensiero rivolto alla città e da dove si è affacciato dal balcone per benedire i presenti in piazza Umberto I. In aula consiliare “Cavalieri di Malta” lo hanno accolto l’amministrazione comunale, i consiglieri e gli impiegati del comune.

«La sua presenza è come la luce che ha squarciato le tenebre – ha affermato di Feo -. Un appuntamento che ha raccolto tutti i figli di Trinitapoli». Il primo cittadino era commosso sia come uomo di fede sia come più alto rappresentante della città. Lui stesso ha definito D’Ascenzo «un uomo di fede che ha assaggiato i gusti della vita e conosce l’animo umano». Il sindaco ha evidenziato due aspetti del pastore della diocesi, «un aspetto interiore con la sua spiritualità e un aspetto esteriore col suo sorriso che è una porta aperta alla fede».

D’Ascenzo ha offerto subito la sua collaborazione alle istituzioni cittadine. «La politica – ha sottolineato il vescovo – è vocazione al servizio che ha come destinatari le persone più deboli. Il servizio dev’essere umile. Il termine servizio non sempre è espressione di qualcosa di autentico. È necessario che sia umile. L’umiltà è propria delle persone forti, non dei rinunciatari. Umile è colui che fonda il proprio servizio su una base solida: Gesù per chi ha fede, la giustizia e la verità per chi non ha fede». Come dono a consiglieri e assessori ha dato la “Lettera ai politici” scritta da don Tonino Bello, un santo dei giorni nostri che ha saputo ben interpretare il valore della politica e il compito che i politici devono osservare. La visita si è conclusa con la messa nella chiesa madre di Santo Stefano celebrata col vicario diocesano don Giuseppe Pavone e il vicario zonale don Mimmo Marrone. D’Ascenzo ha salutato così Trinitapoli: «Basterà poco per conoscerci. Io sono così come mi vedete, non ho aspetti nascosti nell’ombra».