«L’aumento c’è: è innegabile. E ha precise ragioni. Ma oltre le polemiche e le strumentalizzazioni, giova informare i cittadini sulle possibilità di riduzione ed esenzione, oltre che sugli obiettivi da raggiungere per pagare meno in futuro». Il sindaco di Trinitapoli Francesco di Feo spiega la situazione del servizio di raccolta dei rifiuti. Intanto, l’obiettivo per ridurre la Tari passa dal 65% di differenziata.
AGEVOLAZIONI E INFORMAZIONE | Regolamento Iuc alla mano, di Feo snocciola esenzioni e riduzioni previste: dalle esclusioni (dal 10 a 45%) per attività i cui rifiuti non sono conferibili al pubblico servizio, alle riduzioni delle abitazioni con unico occupante, stagionali o rurali (meno 30%), proseguendo con quelle per basso livello di servizio (dal 30 all’80%). Previste agevolazioni per soggetti economicamente disagiati: fino a 2500 euro annui di Isee la riduzione è dell’80%, ma diventa totale in presenza di disabili anche fino a 5mila euro di Isee. E ancora, clausole pensate per utenze domestiche e non, che si segnalino per virtuosismo di raccolta rifiuti: «Gli uffici sono a disposizione del pubblico per spiegare ogni aspetto ed istruire le pratiche dovute».
I CITTADINI PAGANO UN COSTO REALMENTE AUMENTATO | Nelle case arrivano cartelle da pagare. Tra le ragioni dell’aumento, stimato intorno al 40% rispetto all’anno precedente, «innanzitutto la natura del tributo – precisa subito di Feo – : contrariamente a quanto accadeva in passato, la Tari non consente più ai Comuni di intervenire con fondi di bilancio, andando incontro ai cittadini. Lo Stato ha deciso che il tributo sia interamente a carico dei cittadini». Il costo del servizio, inoltre, è stato adeguato agli standard vigenti. Fino a ieri, Trinitapoli era riuscita a pagare meno. E «ne è la prova la gara al massimo ribasso che abbiamo celebrato con chi attualmente si occupa della raccolta dei nostri rifiuti. San Ferdinando di Puglia provò a spendere di meno di 100 mila euro al mese, ma la gara andò deserta».
NECESSARIO E VANTAGGIOSO USCIRE DAL CONSORZIO | Tornando con la mente indietro di qualche mese, il sindaco casalino ricorda il «perché siamo stati costretti a prendere la decisione di uscire dal circuito Sia Srl, dal Consorzio Bacino Fg 4: avevamo un servizio per il quale ci veniva insistentemente chiesto un aumento cospicuo, senza assicurare un miglioramento della raccolta. E in più dovevamo subire le decisioni prese altrove, a nostre spese». Di lì, la decisione di uscire da quel Consorzio, «per dar vita ad un Aro nostro che garantisse servizi e costi giusti».
POSTI DI LAVORO SALVAGUARDATI | «In questi giorni – osserva – sentiamo opposizioni e transfughi agitarsi con pittoresche soluzioni, con iniziative non meglio definite di tardiva protesta, sorpassata dai fatti». Nel mirino, i famosi 180mila euro di servizio supplementare richiesto alla ditta: «Mi rendo conto che chi non ha l’onore di amministrare – commenta di Feo – non debba aver a cuore la salvaguardia di 100 famiglie di lavoratori nei 3 Comuni. Io devo pensarci. Avremmo potuto risparmiare, licenziando: non lo farò mai. Come mai quegli agitatori hanno fornito proposte serie ed alternative».
PAGHIAMO 1,6 MILIONI. PER RESTARE AVREMMO SBORSATO 2 MILIONI | Il costo attualmente sopportato con questo aumento è comunque inferiore a quello che è stato applicato nei 6 Comuni restati con Sia, il cui destino è nelle mani di un tribunale fallimentare. «Uscendo da Sia siamo riusciti a migliorare quel servizio scadente a cui ci avevano costretto, non certo gratis. Per restare in Sia, secondo i preventivi della ditta Asipu portata dalla Regione, avremmo dovuto pagare oltre 2 milioni di euro all’anno, a fronte di 1 milione e 600mila euro che paghiamo attualmente».
OBIETTIVO 65% DI DIFFERENZIATA | Cerignola ed i Reali Siti hanno applicato intanto rincari che superano il 61% in alcuni casi, non certo riuscendo a tenere le città pulite. «Il costo che attualmente paghiamo noi qui – conclude il primo cittadino di Trinitapoli – ci garantisce un servizio certamente ancora da migliorare, ma che con le oasi automatizzate e una raccolta differenziata porta a porta incrementata giorno per giorno, potremo realmente migliorare, superando la soglia del 65% di differenziata. E quando saremo riusciti a farlo, a breve con la buona volontà e la collaborazione di tutti, riusciremo ad abbassare la Tari, per la gioia di cittadini che puntano ad un servizio migliore, una città pulita, ad un costo più basso».