380 contagi dall’inizio della pandemia, circa 150 le guarigioni, 40 i decessi accertati. La fotografia della diffusione del coronavirus nella provincia Bat è stato oggetto di analisi e riflessioni, nella città di Bisceglie, che potrebbero presto approdare anche all’attenzione del consiglio comunale. Almeno questa è l’intenzione dell’ex sindaco Francesco Spina, che ha chiesto conto al sindaco Angarano dell’aumento anomalo dei decessi registratisi in città nel mese di aprile. Nei cinque anni precedenti, nello stesso periodo, sono morte in media 36 persone. Come spiegare, quindi, i 52 decessi avvenuti nel mese di aprile 2020? Spina chiede chiarimenti ad Angarano di un aumento del 45% dei morti che non trova giustificazioni neanche nell’attuale crisi sanitaria, dal momento che le vittime del coronavirus nella città di Bisceglie sono soltanto due. La pandemia ha mietuto più morti altrove. Ad Andria si sono registrate otto vittime, a Trani sei, nelle RSA di Canosa, Minervino Murge e Trinitapoli sono deceduti 17 pazienti.

Bisceglie, nella tragicità di essere la città più colpita dall’epidemia con 56 persone attualmente positive, ha registrato per fortuna un tributo minore di vittime. Numeri su cui Spina, attualmente consigliere comunale, vuole vederci chiaro esigendo che il sindaco accerti la causa dell’anomalo aumento dei decessi nello scorso mese di aprile, sospettando che non tutta la verità sia stata detta sulla crisi sanitaria in corso. Dubbi e quesiti che lo stesso Spina intende riproporre in occasione del prossimo consiglio comunale.