Oltre 110mila presenze nell’anno 2019 pongono la Città di Trani al primo posto nella BAT per numero di turisti e pernottamenti. E’ quanto emerge dall’analisi dei dati di Puglia Promozione per lo scorso anno, dati messi a disposizione dall’Osservatorio per il turismo della Regione. E’ bene ricordare che i dati presi in considerazione sono essenzialmente due e cioè arrivi e presenze: gli arrivi sono il numero di clienti ospitati nelle strutture ricettive mentre le presenze sono il numero di notti trascorse nelle strutture ricettive. Netto dato di crescita rispetto al 2018 per la città di Trani, come detto, mentre calano di poco i numeri per Barletta e Bisceglie. Record assoluto per Spinazzola che moltiplica per quattro volte le presenze in un solo anno. Segnali decisamente positivi anche dalla città di Andria con un balzo in avanti di circa 5mila presenze. Scendono sia gli arrivi che le presenze per Trinitapoli mentre a Margherita si registrano più arrivi, circa 1500, mentre diminuiscono di mille le presenze. Discorso inverso per Canosa dove aumentano di duemila unità le presenze mentre diminuiscono gli arrivi di oltre mille turisti.
Non può mancare però qualche riflessione a margine di questi numeri: oltre 380mila presenze in tutta la provincia restano un dato buono rispetto al passato ma piuttosto basso nel complesso se si considera almeno due aspetti. Il primo è quello dei biglietti staccati ogni anno da Castel del Monte con oltre 260mila presenze, un numero decisamente più alto rispetto ai 172mila arrivi nell’intera provincia. Il secondo aspetto è il confronto impietoso con altre realtà molto più piccole ma evidentemente più attrattive della Puglia come per esempio Cisternino o Sava oppure la regina regionale e cioè Peschici con quasi due milioni di presenze. Numeri che testimoniano quanto cammino ci sia da fare ancora nel campo turistico in una provincia che in realtà avrebbe tutte le carte in regola per attrarre decisamente molte più risorse. Una provincia che può vantare dal mare alla collina passando per le bellezze architettoniche e la cultura evidentemente poco o male proposte all’esterno. Dieci comuni che se avessero più lucidità dovrebbero riprendere immediatamente un percorso comune di promozione turistica provando subito ad attrarre sia le tante risorse che questo momento di emergenza metterà a disposizione e sia governando un processo di cambiamento dell’accoglienza che solo assieme potrà esser davvero vincente.