«Nel giorno in cui il calendario liturgico festeggia la Santissima Trinità, mi sia consentito porgere i migliori auguri di buona festa e buona domenica a tutta la cittadinanza». Il sindaco Francesco di Feo omaggia così la dottrina fondamentale e principale della fede cristiana. Il rapporto con la Trinità della città di Trinitapoli è storicamente connaturato col nome e col percorso nei secoli di questa comunità.

Intorno all’anno Mille, i monaci dell’Abbazia benedettina della Trinità di Monte Sacro fecero costruire la “Ecclesia Sancte Trinitatis”, la chiesa della santa Trinità intorno alla quale si sviluppò il Casale della Trinità, che da quel momento crebbe in maniera inversamente proporzionale all’insediamento di Salpi. Più tardi, la “Locatione de Trinità” divenne tappa di transumanza per i pastori abruzzesi che scendevano a svernare nel Tavoliere. Nel 1500, senza più vescovo, Salpi si spopola del tutto a vantaggio demografico del Casale. Il termine “Trinità” ritorna nel 1863, col re Vittorio Emanuele II (primo re d’Italia): il Casale prendeva il nome di Casaltrinità.

«La spiritualità di questa festa così sentita nella nostra città – conclude il sindaco – dia la forza di fede in questa delicata fase sociale per Trinitapoli. Gli auguri particolari vanno a don Peppino Pavone, don Stefano Sarcina, don Vito Sardaro e padre Pier Giorgio Taneburgo, oltre che a tutti gli uomini e le donne di chiesa, veri baluardi di valori nelle parrocchie e nella nostra comunità».