«Il covid non guarda in faccia nessuno e colpisce indistintamente. Non è una infamia personale o familiare! Non è una malattia sessualmente trasmessa di cui vergognarsi! Non deve essere oggetto di pettegolezzo! Chi viene segnalato alla ASL o risulta positivo, non è uno sporcaccione ma, semplicemente, una persona contagiata a sua insaputa da qualcun altro e che si isola per il bene di tutti!». Scrive così, in una nota, Alberto del Corral, medico di famiglia di Trinitapoli.

«Quando la pandemia è così diffusa in una piccola comunità come la nostra, è quasi impossibile sapere da chi proviene il contagio e non serve accusare nessuno, perché chiunque può essere il corriere del virus.

Nascondere però la propria positività al coronavirus o quella di un familiare, per il timore della gente o, peggio, per continuare a svolgere indisturbati la propria attività, è un atto di irresponsabilità sociale, perché produce solo la diffusione del contagio, fino alle persone deboli e fragili, che di covid possono morire!

Anche solo nel sospetto di covid, l’isolamento responsabile è la sola arma che abbiamo per fermare la pandemia. Chi è positivo al covid e chi è costretto ad una breve quarantena ha bisogno di solidarietà e affetto, comprensione, aiuto, perché il suo isolamento temporaneo sia solo fisico e non sociale!

Dimostriamo oggi, non domani, di essere una comunità vera premurosa e non solo un ammasso di esseri umani deficienti».