Due mesi di tempo sono stati concessi dal Tar del Lazio al Governo per depositare tutti gli atti che nell’aprile scorso portarono allo scioglimento di Trinitapoli, in provincia di Barletta-Andria-Trani, per presunti condizionamenti da parte delle locali organizzazioni criminali. È questo il contenuto di un’ordinanza istruttoria pubblicata nell’ambito di un ricorso amministrativo proposto dall’ex Amministrazione comunale, con in testa l’ex sindaco Emanuele Pio Losapio.

I giudici, pur osservando che “le doglianze spiegate dai ricorrenti possono essere meglio apprezzate in sede di merito”, hanno ritenuto che ci sia stata la mancata produzione di alcuni documenti necessari per la loro decisione decidere. Per assicurare l’effettività del diritto di difesa dei ricorrenti, infatti, per il Tar si rende necessario acquisire l’intera documentazione relativa alla procedura di scioglimento, priva di oscuramenti e completa di tutta la documentazione allegata. In particolare: la relazione del prefetto di Barletta-Andria-Trani; gli atti di nomina della Commissione di accesso e gli atti relativi all’attività compiuta. Assegnato un termine di sessanta giorni per il deposito di quanto richiesto, è stata fissata l’udienza dell’8 febbraio prossimo per la trattazione di merito del ricorso proposto.