“Bisogna iniziare un lavoro certosino, un lavoro diretto, costante, attento che possono fare la scuola, la famiglia, la parrocchia e la comunità cristiana. Queste manifestazioni gettano nella vita di questi ragazzi un seme che può essere coltivato specie se le agenzie educative si mettono in gioco”. Lo ha detto don Aniello Manganiello, sacerdote anti camorra che ha partecipato alla marcia per la legalità organizzata a Trinitapoli, nel nord Barese.

L’iniziativa, che ha coinvolto studenti e studentesse di ogni ordine e grado, è inserita nel festival della legalità voluto come segnale in un paese in cui l’amministrazione comunale è stata sciolta per infiltrazioni mafiose e che da due anni è commissariato.

Il corteo, aperto dalla prefetta di Barletta-Andria-Trani, Rossana Riflesso, assieme ai comandanti provinciali di guardia di finanza e carabinieri e al questore, ha percorso le strade del centro per terminare davanti al Comune. Sulle spalle dei ragazzi le foto di chi ha sacrificato la vita per affermare la legalità come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, don Pino Puglisi e Boris Giuliano.

Foto Ansa.