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Bruciano le ecoballe abbandonate più di due anni fa e provenienti dalla Campania

Sul posto il sindaco di Feo che ha parlato di un «atto criminoso»

Rifiuti in fiamme nella notte a Trinitapoli. A bruciare le ecoballe abbandonate più di due anni fa sul suolo della vecchia cooperativa ortofrutticola “La Fenice”, nei pressi della stazione ferroviaria, a poca distanza dal centro abitato. Si tratta di rifiuti provenienti dalla Campania, il cui ritrovamento è stato documentato per la prima volta da Telesveva il 10 giugno del 2023. Da allora quelle ecoballe erano sotto sequestro, in attesa della catalogazione – avvenuta solo di recente – e della successiva rimozione. Qualcuno nella notte si è introdotto nel perimetro dell’ex azienda ed ha appiccato l’incendio. L’allarme è scattato poco dopo l’una di questa notte anche a seguito delle segnalazioni dei cittadini che avvertivano un cattivo odore nell’aria. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, i carabinieri e la Polizia Locale di Trinitapoli. Le operazioni sono andate avanti anche dopo le tre del mattino. Il sindaco casalino Francesco di Feo, giunto sul posto, ha parlato di un atto doloso e criminale. Ora saranno le indagini a fare chiarezza. Di Feo ha inoltre spiegato il motivo per cui quelle ecoballe erano ancora lì a distanza di tempo, e soprattutto l’assenza di rifiuti speciali.

Quello delle ecoballe portate nella BAT dalla Campania (e non solo) è un tema esploso proprio a seguito del ritrovamento nell’area dell’ex “La Fenice”. Sempre a Trinitapoli qualche tempo dopo ne sono state trovate altre sulla strada che porta a Foggia. A Minervino Murge le diverse tonnellate di rifiuti lasciate in due cavità naturali al confine col territorio di Andria, documentate sempre dalla nostra emittente. Una vicenda da tempo attenzionata dalla Procura della Repubblica di Trani e rilanciata ad inizio 2025 dalla Commissione parlamentare sui rifiuti per il rischio relativo ai roghi tossici. Ad ottobre dello scorso anno i carabinieri del Nucleo Tutela Ambiente di Bari hanno arrestato 8 persone per lo sversamento di 6mila tonnellate di rifiuti pericolosi dalla Campania in cave in disuso Foggia e BAT, tra cui un’area sempre di Minervino Murge. Solo un tassello di un puzzle criminale ben più grande e fuori controllo.

Il servizio.

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