Da tre giorni sono in atto a Trinitapoli tutte le procedure per rimuovere e smaltire le ecoballe che erano state scoperte ormai oltre due anni fa all’interno dell’ex opificio “La Fenice”. Rifiuti provenienti quasi certamente dalla Campania come più volte spiegato e verificato anche dalle indagini in altri contesti delle forze dell’ordine. Ci eravamo occupati di questa scoperta a giugno del 2023 e da allora quelle ecoballe erano state sottoposte a sequestro ma ad inizio settembre, purtroppo, un incendio certamente di natura dolosa le aveva anche parzialmente distrutte. Oltre al danno la beffa considerato che tra quei rifiuti c’era di tutto e con le fiamme si erano sprigionate in aria sostanze inquinanti di ogni genere. Ma, per fortuna, c’è un lieto fine e cioè la rimozione completa delle ecoballe dopo l’impegno dell’amministrazione comunale. I lavori dovrebbero terminare entro martedì per restituire quantomeno decoro urbano ed eliminare una possibile causa di inquinamento ambientale come sottolineato sia dal Sindaco Francesco di Feo che dall’assessore all’ambiente Tonia Iodice.
Scene simili anche a Minervino dove ci siamo già occupati diverse volte di due ex cave abbandonate e riempite negli ultimi anni di una gran quantità di ecoballe di ogni genere. Anche qui la mano dell’uomo dopo averle riempite ha pensato anche bene di cancellare ogni traccia con un rogo che ha interessato per diversi giorni a fine settembre il sito al confine tra Minervino ed Andria in una zona di gran pregio non solo per l’agricoltura ma anche per la ristorazione. Per giorni quel luogo ha bruciato nonostante l’intervento esteso anche dei vigili del fuoco. Dopo la chiusura del rogo principale, infatti, come si può notare anche da questi video registrati qualche giorno fa, in alcuni punti ha continuato ad esserci fumo a testimonianza del danno incalcolabile compiuto nei confronti dell’ambiente e dei cittadini. Un danno che avevamo previsto parlando già da tempo di bomba ecologica prontamente esplosa e per cui ora si attende però una bonifica con la quale probabilmente si sarebbe evitato tutto questo. Gli sversamenti in quel sito si erano bloccati almeno da inizio anno ma erano andati avanti per circa 3 anni dal 2021. Poi c’era stata anche una operazione importante dei carabinieri del nucleo tutela ambientale di Bari che avevano arrestato 8 persone proprio per lo sversamento di non meno di 6mila tonnellate di rifiuti pericolosi in cave in disuso di Foggia e la BAT tra cui anche un’altra area a Minervino.
La bonifica arrivata a Trinitapoli è un tassello importante ma non può certo essere l’unico. Al lavoro le forze dell’ordine che stanno provando a bloccare questo flusso ingente di rifiuti in arrivo verso la Puglia ma serve intervenire con rapidità per evitare che oltre al danno ci sia sempre la beffa.






























