Trentacinque anni fa, il 17 dicembre 1983, il Servo di Dio Padre Giuseppe Maria Leone, redentorista, faceva ritorno a Trinitapoli, dove era nato il 23 maggio 1829. Le sue spoglie, fino a quel giorno, avevano riposato nella cripta sottostante il Santuario della Madonna del Rosario in Pompei, accanto a quelle del Beato Bartolo Longo, entrambi artefici della realizzazione della Basilica del Santo Rosario e delle Opere nella Valle di Pompei.

I resti mortali del Servo di Dio, dopo aver attraversato le strade di Trinitapoli, accompagnati dal Cardinale Pietro Palazzini, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, dai Vescovi di Trani, Mons. Giuseppe Carata e di Pompei, Mons, Domenico Vacchiano, dalle autorità civili e militari e dall’intero popolo casalino, giunsero in piazza Umberto I, dove si ergono una di fronte all’altra la Chiesa di San Giuseppe (da lui retta dal 1865 al 1880), e la Chiesa Madre, presso cui Padre Leone attualmente riposa, nella Cappella del SS, Sacramento. Ad attenderlo c’era anche la statua della Nostra Signora del Cuore di Gesù, comunemente denominata Madonna del Colera o di P. Leone, in quanto fu da lui fatta costruire al fine di fermare il terribile morbo che, nel 1867, falcidiava non meno di 30 persone al giorno.

Non appena fu realizzata (a Napoli), il colera scomparve immediatamente. La ricorrenza della traslazione sarà ricordata il 16 e 17 dicentre 2018 a Trinitapoli, nella Chiesa Madre, con iniziative che ricordano l’evento e la figura di P. Leone. Il 17, dopo la celebrazione Eucaristica (18.30), presieduta dal vice Postulatore mons. Stefano Sarcina, collaboratore storico per la Causa di Beatificazione del Servo di Dio, don Mario Porro, presenterà le “Lettere dal Cielo”, a cura di Matteo De Musso, una pubblicazione contenente alcune lettere del vasto epistolario del Redentorista.