Non solo abusivismo ma anche carenze organizzative e igienico-sanitarie. È quanto emerso in seguito al sequestro da parte della Polizia di una villa alla periferia di Trinitapoli adibita a casa di riposo per 8 anziani senza che ci fossero le autorizzazioni necessarie per svolgere l’attività, come già anticipato da News24.City. La struttura, gestita da un coppia del posto, era priva di barriere architettoniche e spazi comuni, quindi inadeguata a ospitare persone di età avanzata e con impedimenti fisici. Secondo gli agenti il personale presente, numericamente insufficiente, senza nessuna qualifica somministrava agli ospiti farmaci sfusi, quindi privi di una scatola che indicasse la tipologia e la data di scadenza. I pasti venivano preparati nella cucina dell’abitazione dei gestori senza che venissero seguite le diete specifiche di cui necessitavano i pazienti. La Polizia ha evidenziato che tutto questo alle famiglie costava una retta mensile di 1.000 euro con un incasso totale di circa 100mila euro annui per i responsabili.

Il valore della villa con altro materiale presente all’interno è di circa 300mila euro. Gli 8 anziani sono stati trasferiti presso altre strutture idonee o presso le proprie famiglie. Sul posto sono intervenuti anche l’Asl di Trinitapoli, Assistenti sociali, i Nas e la Guardia di Finanza. I responsabili sono stati denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia. È emerso che la struttura, attiva da almeno 4 anni, nel 2014 in seguito a un controllo dell’Asl aveva ricevuto un’ordinanza di chiusura da parte dei Servizi sociali del Comune. Ostacolo aggirato con l’inserimento nel nucleo familiare dei due gestori di una parte degli ospiti. Sono in corso gli accertamenti per scoprire se i responsabili si siano avvalsi dell’aiuto di complici.