«Due tessere», non di più. È questo il numero degli iscritti a cui la segreteria del circolo cittadino d Trinitapoli del Partito Democratico non ha concesso la tessera «in osservanza dello statuto del partito». Ad affermarlo in una nota stampa è il segretario del Pd, Maria Andriano, in seguito alla denuncia fatta dal consigliere comunale Donato Piccinino che ha parlato di «tesseramento negato come atteggiamento ostativo». Il circolo vuole fare chiarezza sottolineando che «il tesseramento è iniziato lo scorso 12 settembre. Il Coordinamento ha avallato il lavoro svolto sino a oggi dell’Ufficio adesioni. In verità la segreteria non ha rifiutato arbitrariamente numerose tessere, ma le uniche sono state quelle appartenenti a Piccinino e a Leonardo di Biase, perché incompatibili con quanto fissato dall’articolo 2 comma 9 dello statuto del Pd, considerato che si tratta di candidati in liste alternative a quella sostenuta dal partito e appartengono gruppi consiliari diversi dal gruppo del Pd».

Durante le amministrative del 2016, secondo i vertici del partito, il Pd avrebbe sostenuto la lista “Trinitapoli nel Cuore” con Anna Maria Tarantino candidato sindaco e non quella de “I Tre Cavalli”, con candidato Lillo Barisciano, che in questo modo sarebbe diventata una lista concorrente. L’articolo citato, lo ricordiamo, vieta per due anni l’iscrizione al partito per i candidati che hanno sostenuto liste diverse da quelle del Pd. In Consiglio comunale sono lo stesso divisi in due gruppi distinti che prendono il nome della proprie liste: Tarantino da una parte, Barisciano e Piccinino dall’altra. «Riteniamo – conclude Andriano – che il Partito Democratico debba mantenere con fermezza i confini, certi delle regole e garanzia della buona politica, evitando che “nomadi” cerchino casa ogni volta secondo logiche opportunistiche, considerando il partito un autobus su cui salire e scendere a proprio piacimento. Nessun ostacolo, anzi. Porte aperte a chi voglia impegnarsi con onestà e rettitudine. Si invitano all’adesione gli uomini e le donne che si riconoscono nei valori del Pd».