«In passato l’Italia costruiva molte case popolari, lo ha fatto persino quando era poverissima dopo la seconda guerra mondiale. Poi a un certo punto ha smesso. Da sindaco di Bari, già dal 2004, mi sono accorto che delle case popolari c’era ancora bisogno perché c’è tanta gente che non ha i soldi per permettersi un’abitazione neanche in affitto. E quindi abbiamo cominciato a costruirle. Ne abbiamo realizzate centinaia a Bari e questo ha allentato la tensione, migliorando il rapporto tra cittadini e istituzioni». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, oggi a Trinitapoli nel corso della consegna delle nuove residenze popolari.

«Da presidente della Regione – ha spiegato Emiliano – sto cercando di fare la stessa cosa in tutta la Puglia: è enormemente più difficile perché ci sono 258 Comuni, i Sindaci devono fare il loro piano casa, devono stimolare e trovare le aree dove costruire, fare anche operazioni con privati per creare quelle sinergie che consentano di costruire questi alloggi, che sono indispensabili alla dignità delle persone. E adesso che i risultati arrivano, sto girando personalmente per consegnare queste case e verificare che tutto sia andato a buon fine. Speriamo che in questo modo la Puglia possa mantenere anche la sua cordialità nei confronti di tutte le persone che hanno bisogno, perché quando lo Stato fa il suo dovere, può permettersi anche di dare una mano alle persone che vengono da altri Paesi».

Con Emiliano sono intervenuti  al taglio del nastro l’assessore regionale all’Urbanistica Alfonso Pisicchio, Donato Pascarella AU di Arca Capitanata e il sindaco di Trinitapoli Francesco Di Feo. Quelli di oggi sono dieci nuovi alloggi realizzati in via Pietro Nenni grazie ad  un milione e 200mila euro rivenienti dai Fondi di Sviluppo e Coesione. Ciascun vano scala è dotato di una propria riserva idrica e di una centrale termica per l’impianto di riscaldamento e di produzione di acqua calda sanitaria (integrata per quest’ultimo aspetto dai collettori solari termici posti sul terrazzo del secondo piano). Ogni alloggio è provvisto di un modulo utenza per la contabilizzazione del calore e dell’acqua calda sanitaria.

Altri dodici alloggi (tre edifici) sono stati invece riconsegnati nel Quartiere UNRRA Casas nell’ambito del complessivo programma di recupero di diciotto dei venticinque edifici che compongono l’insediamento realizzato negli anni ’50. Tutto l’intervento, finanziato con circa 3,8 milioni di euro di fondi regionali (700mila euro sono del Fondo di Sviluppo e Coesione 2007-2013) ha previsto il  recupero primario e secondario dell’intero fabbricato, determinando il temporaneo trasferimento degli inquilini per consentire, oltre alla manutenzione straordinaria delle facciate e della copertura, anche la realizzazione di un vespaio areato al piano terra, la sostituzione degli infissi esterni ed il rifacimento di tutti gli impianti tecnologici.

 «Con questi interventi – ha spiegato l’assessore Pisicchio – stiamo dando continuità a un vasto piano di recupero sociale e di tipo edilizio, restituendo dignità non solo a pezzi di quartiere, ma soprattutto ai destinatari di questi alloggi. Alloggi realizzati secondo i più moderni e innovativi criteri di costruzione. So anche bene che dobbiamo fare di più, ma con Arca Capitanata stiamo in via di definizione di un importante progetto di efficientamento energetico, sempre a Trinitapoli per un importo di 600mila euro di fondi regionali, su 12 unità immobiliari di via Mulini».