“Sono una ragazza imprigionata in un corpo vecchio, ma quando il mio corpo dorme mi affaccio, esco, e gioco con il mondo”. Sara Ciafardoni ha 15 anni e non ha paura di descrivere la sua malattia. Nulla può impedirle di vivere le passioni che accendono l’universo di tutti i suoi coetanei. Anche se Sara è immobilizzata a letto da una malformazione congenita, la spina bifida, una malattia rara che colpisce la colonna vertebrale. Il mondo che non può visitare con le sue gambe, Sara lo fa entrare dalla finestra della sua stanza da letto. Il suo romanzo “Con tutto l’amore che so” è un inno alla vita, anche quella che si può solo immaginare. La mamma, Isabella Russo, di Cerignola, non smette di essere orgogliosa di lei. Il libro di sua figlia, racconta ai ragazzi del liceo Staffa di Trinitapoli, è frutto dell’amore di una famiglia che non si è mai arresa di fronte alle difficoltà.

Il messaggio di Sara viaggia sulle gambe di sua madre: la bellezza della vita, vorrebbe dire ai suoi coetanei, è nelle piccole cose quotidiane.

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