Col progressivo inasprimento delle misure di contrasto al contagio, la Polizia locale di Trinitapoli alza gli scudi: dall’inizio dell’emergenza coronavirus sono state fermate 776 persone, denunciandone 47 per violazione del Decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri. Dal 1 marzo, alle 10 unità già a disposizione della comandante Giuliana Veneziano, sono stati aggiunti altri 2 agenti a tempo indeterminato, attingendo dalla graduatoria concorsuale del 14 dicembre 2018.

In questi giorni il sindaco Francesco di Feo ha chiesto di effettuare posti di blocco agli ingressi della città, per applicare al meglio dapprima l’ordinanza del Ministero della Salute e poi il Dpcm modificato il 22 marzo scorso: garantite liberamente solo le strade di accesso agli ospedali più vicini, a Barletta, Canosa di Puglia e Cerignola. Per le altre vie i vigili e le Forze dell’Ordine stanno controllando i transiti veicolari. Sul taccuino della Polizia locale sono finiti così 776 controlli, deferendo alla Procura della Repubblica 47 per violazione dell’articolo 650 del codice penale: «Chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dall’Autorità per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica, o d’ordinepubblico o d’igiene, è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato, con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a duecentosei euro».

Agli altri sono state richieste le autocertificazioni, per le opportune verifiche, e, se necessario, sono stati anche elevati verbali per infrazioni al Codice della Strada.