«Sicuramente andiamo verso l’arancione anche perchè questa decisione è stata presa di concerto con il governo». Sono state le prime parole dell’assessore alla Sanità della Regione Puglia, Pier Luigi Lopalco, al termine del sopralluogo alla nuova piastra di Rianimazione covid presso il “Dimiccoli” di Barletta. «Molte Regioni – ha aggiunto – chiedevano un inasprimento delle misure e un’Italia “gialla” in questo momento sarebbe stata pericolosa. Quindi, il ministero della Salute e l’Istituto superiore di sanità hanno cambiato i parametri per l’assegnazione di questi famosi colori per cui da oggi è più semplice passare in zona arancione e in zona rossa. Ecco perchè – ha dichiarato l’epidemiologo – da lunedì molto probabilmente l’Italia si colorerà un po’ più di arancione e credo che la Puglia sarà tra queste».

L’assessore alla sanità ha poi parlato delle vaccinazioni ed in particolare della fase 1: «Per i vaccini siamo ancora in fase uno, cioè siamo in una fase in cui la disponibilità dei vaccini è molto limitata. Abbiamo per ora soltanto il vaccino Pfizer nel nostro armamentario – ha proseguito – a fine mese arriveranno le prime dosi del vaccino Moderna, ma sono davvero poche e non cambieranno lo scenario. La grossa svolta – e qui forse possiamo essere un po’ ottimisti e possiamo sbilanciarci – sarà che a febbraio arriverà un quantitativo importante di vaccino Astrazeneca. Questo dipenderà dal pronunciamento di Ema che dovrebbe arrivare il 29 gennaio. Se Ema si pronuncia positivamente sul vaccino AstraZeneca il 29 gennaio, noi sappiamo che Astrazeneca è già pronta, ha già i vaccini prodotti, ha già una quota importante allocata al nostro Paese e, quindi, li davvero ci sarà la svolta». Prioritari, però in fase 2, saranno i vaccini agli insegnanti: «I docenti, soprattutto quelli a rischio, quindi quelli di una certa età, rientrano fra le categorie prioritarie della fase due (delle vaccinazioni, ndr). Fase due che sarà attivata appena arriveranno i vaccini in quantità superiore.

Poi un accenno specifico alla questione scuole che l’assessore spiega non esser state chiuse in Puglia: «Noi non abbiamo tenuto le scuole chiuse. Noi abbiamo dato – e siamo stati gli unici in Italia – la possibilità a quei genitori che avevano il timore di portare giustamente i figli a scuola di poter usufruire della didattica distanza, cioè di tenere i bambini a casa e garantire per loro l’istruzione a casa. Finora abbiamo mantenuto questo tipo di misura».