“Lavoriamo per costruire il futuro”, a questo tema è dedicata un’iniziativa promossa dalla Flai Cgil, che si terrà il prossimo 16 aprile, alle ore 16, sulla piattaforma StreamYard e sarà trasmessa in diretta sulla pagina Facebook della Cgil Bat e della Flai Puglia. La situazione del comparto dell’agroalimentare nella provincia di Barletta-Andria-Trani, le possibilità per giungere ad un nuovo modello di sviluppo e il lavoro da fare per la costruzione del futuro del settore. Su questi temi si confronteranno lavoratrici e lavoratori dell’agroalimentare, sindacati, associazioni datoriali e istituzioni.

Di seguito il programma dei lavori.

Relazione introduttiva: Gaetano Riglietti, segretario generale Flai Cgil Bat.

Intervengono alla discussione: Gianni Porcelli, vice direttore Confagricoltura Bari-Bat; Antonio Gagliardi, segretario generale Flai Cgil Puglia; Biagio D’Alberto, segretario generale Cgil Bat e coordinatore Pes Bat; Bernardo Lodispoto, presidente provincia Bat; Pino Gesmundo, segretario generale Cgil Puglia e Franco Paolicelli, presidente IV commissione permanente Regione Puglia.

Modera la giornalista Michela Alicino, ufficio stampa Cgil Bat. Conclude i lavori Tina Balì, segretaria Flai Cgil nazionale.

«La pandemia ha messo a nudo tutte le già esistenti fragilità del nostro mondo, di fronte però non abbiamo solo difficoltà ma anche un’occasione unica e irrinunciabile per ripensare un nuovo modello di sviluppo del settore, possibile e sostenibile. Ci sono 209 miliardi di euro del progetto Next Generation Eu per il rilancio dei Paesi membri dopo la pandemia e poi il Fondo coesione e sviluppo ed i 13 miliardi del Fondo reazione Eu per l’emergenza Covid, il totale è di 223 miliardi. Senza dimenticare i circa 7 miliardi di fondi strutturali europei, gli 80 miliardi di risorse programmate per il 2021-27 dal bilancio nazionale e il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Si tratta di finanziamenti per interventi che dovranno osservare un criterio d’insieme. Sfide che – spiega Gaetano Riglietti, presentando l’iniziativa e anticipando alcuni punti della discussione – anche nella Bat dobbiamo cogliere partendo dalla capacità di attrazione del nostro territorio che deve fondarsi su procedure semplificate e certezza delle regole. Per esempio, nel sistema della ricerca e della formazione, che già rappresentano fattori importanti nel concetto stesso di competitività. Tutto questo anche per evitare di ripetere l’esperienza non proprio dignitosa del Psr 2014-2020. Occorrerà rafforzare il sistema infrastrutturale, quello dei ‘distretti agroalimentari’, pensare alla risorsa idrica e alla mobilità sostenibile. Ancora oggi alcune importanti produzioni agricole anche della nostra provincia non possono puntare ai mercati internazionali perché orfani di un sistema intermodale e piattaforme logistiche efficienti».