Nelle ultime settimane le piazze delle città italiane sono il luogo di sfogo di diverse categorie di lavoratori ormai al collasso a causa delle chiusure imposte dal Governo per fronteggiare la pandemia causata da Covid-19. «Siamo allo stremo, non ne possiamo più» è l’urlo comune di partite Iva e commercianti che stanno occupando con manifestazioni pacifiche strade e piazze. «Questa disperazione può innescare a breve termine una bomba sociale, con il rischio di azioni e reazioni violente» afferma Vincenzo Gesualdo, presidente dell’Ordine degli Psicologi di Puglia, ponendo attenzione sui possibili effetti che la rabbia e l’insofferenza dei commercianti possono avere sul benessere psicologico.

«Sarebbe un grande errore sottovalutare il clima di incertezza nel quale vivono in questo momento tutte le categorie di lavoratori. La rabbia impiega poco tempo a trasformarsi in azioni violente, soprattutto se alimentata da uno stallo sociale ed un vuoto di programmazione produttiva».

La pandemia da ormai un anno ha stravolto la quotidianità delle nostre comunità e sta portando alla frustrazione anche i più restii a lasciarsi coinvolgere dalla negatività. «Crolli emotivi, depressione e apatia o, al contrario, nervosismo e rabbia dovuti allo stop al lavoro, possono avere serie conseguenze sul benessere psicofisico, rendendo più fragili queste categorie alla riapertura delle proprie attività». Molti manifestanti sono padri di famiglia che, mossi dalla disperazione, hanno deciso di scendere in piazza per urlare la loro rabbia e sofferenza. «La preoccupazione e le difficoltà di una crisi che in questi mesi di stop non risparmia le imprese possono avere tragici epiloghi – continua Gesualdo -. Titolari di attività hanno dovuto fare i conti con gli effetti devastanti del blocco totale delle attività. Abbiamo registrato anche casi di tentativi di suicidi, un gesto estremo a dimostrazione di estrema fragilità alla quale questi lavoratori sono esposti».

Il report di un anno di pandemia è un bollettino di sofferenza che coinvolge tutte le fasce d’età, in questo momento particolare sulle attività al collasso a causa delle chiusure ma apre anche scenari inquietanti sulle conseguenze che il nuovo riadattamento economico e sociale avranno sulle nuove generazioni.

«La frustrazione si tramuta in aggressività e, nelle situazioni peggiori, in atti suicidari – prosegue Gesualdo. «È un problema che non può più esser rinviato e sottovalutato. Ora più che mai la presenza degli psicologi è fondamentale al fine di intervenire tempestivamente ed evitare danni irreparabili». L’Ordine degli Psicologi di Puglia offre la propria professione a tutti coloro i quali necessitino di un aiuto. «Il nostro compito è quello di restare vicini alla comunità nel modo più semplice possibile e attraverso le istituzioni cerchiamo di essere al fianco dei cittadini – conclude Gesualdo -. Chiediamo, pertanto, di rafforzare gli sportelli di pubblica utilità e di consolidare il ruolo dello psicologo di base, più che mai utile in questo incredibile periodo storico».