«Sono finalmente arrivate le risposte che da tempo attendevano gli agricoltori del territorio di Trinitapoli in riferimento alle operazioni di messa in sicurezza dei viadotti del derivativo ofantino. Il punto all’ordine del giorno che ho personalmente richiesto di inserire con massima urgenza, in V commissione, si è reso necessario per comprendere i motivi sottesi all’incomprensibile ritardo nell’avvio dei lavori dopo che, circa due anni fa, con una delibera di giunta datata 25 febbraio 2020, la Regione Puglia aveva autorizzato l’erogazione di 187.500 euro quale prima tranche di una somma totale di 750 mila euro destinata a mettere in sicurezza i due viadotti che da anni versano in stato di abbandono e per questo ad oggi ancora chiusi al traffico». Lo ha scritto in una nota Giuseppe Tupputi, consigliere regionale di “CON”.

La loro interdizione alla circolazione di automezzi agricoli, costringe i contadini a raggiungere i rispettivi poderi transitando su percorsi alternativi più lunghi e soprattutto particolarmente dissestati rischiando la propria incolumità fisica oltre che danneggiando i propri veicoli. Di qui la convocazione in V Commissione del sindaco di Trinitapoli Emanuele Losapio il quale ha fatto sapere che dopo aver ricevuto la prima parte del finanziamento regionale e dopo aver espletato il bando di gara nel luglio scorso, il comune è rimasto in attesa di ricevere la certificazione antimafia da parte della prefettura per la ditta aggiudicataria.

Subito dopo, si parlerebbe ancora di qualche giorno, si potrà procedere all’affidamento dei lavori e all’apertura del cantiere. Personalmente ho ribadito al primo cittadino di non aver ben compreso il motivo per cui non abbia fornito le doverose risposte, a tempo debito, agli uffici regionali che attraverso diversi solleciti nei mesi scorsi gli ricordavano il rischio di dover revocare i contributi regionali per scadenza dei termini nell’avvio dei lavori.
Sarà mia premura, ora, continuare a seguire l’evolversi della vicenda interfacciandomi, semmai ce ne fosse bisogno, con la Prefettura per veder risolta un’annosa questione particolarmente a cuore di tanti agricoltori del territorio che da troppo tempo lamentano disagi e soprattutto danni economici».