E’ tempo di risultati in attesa però di completare tutti i calcoli di voti, resti e preferenze. Saranno quattro i parlamentari eletti dalla BAT nella prossima legislatura, la diciannovesima dell’era repubblicana. Ci sarà l’On. Francesco Boccia nel PD capolista al Senato del listino plurinominale grazie ai due seggi conquistati in Puglia dai democratici. Nel centrodestra successi nei tre collegi uninominali che hanno coinvolto la BAT. Sarà neo deputata la commercialista andriese Mariangela Matera che ha ottenuto oltre il 40% delle preferenze nei sette comuni del collegio e quasi 60mila voti. Al secondo posto si piazza il Movimento 5 Stelle con Bruna Piarulli parlamentare uscente che però ottiene un buon risultato raggiungendo circa il 27% delle preferenze con 39mila voti. Più in basso il centro sinistra con Sabino Zinni che si attesta poco oltre il 23% dei voti e 33mila preferenze.

Stessa sorte nell’ampio collegio Andria uninominale del Senato in cui vince il deputato uscente Francesco Paolo Sisto che supera il 43% delle preferenze nelle 24 città con oltre 142mila voti. Segue l’avvocato andriese Michele Coratella che si attesta al 26% superando le 85mila preferenze ed a seguire c’è Domenico Lomelo, il candidato del centrosinistra, con il 20,98% delle preferenze. E’ invece Giacomo Gatta, da Manfredonia, il nuovo deputato del collegio uninominale di Cerignola che comprendeva anche Canosa, Trinitapoli e San Ferdinando. Per lui quasi il 40% delle preferenze. Battuto Fabrizio Marrazzo del Movimento 5 Stelle e Raffaele Piemontese che prende la metà dei voti dell’eletto di centrodestra.

A Montecitorio ci sarà anche Marcello Lanotte uno dei capolista di Forza Italia che ha ottenuto in tutta la Puglia due seggi nel plurinominale con un risultato importante nella BAT. A completare gli eletti ci sarà anche il senatore uscente di Barletta Dario Damiani che, pur secondo nel collegio plurinominale alle spalle di Licia Ronzulli, sarà tra gli scranni di Palazzo Madama poiché la parlamentare ha vinto un seggio nell’uninominale.

Di certo c’è però che serviranno ancora diversi giorni prima di chiudere il capitolo eletti tra scelte, rinunce e “flipper” a livello nazionale e regionale. Tutto frutto del Rosatellum particolarmente complesso nella parte più importante  cioè quella del plurinominale.